La cosa che mi ha incuriosito di questo master è il taglio pratico con tante visite in azienda e numerose ore di tirocinio aziendale. E’ stata un’esperienza che consiglio di fare. Dopo una prima parte d’aula ci siamo confrontati con la realtà locale, ascoltando le esperienze dei lavoratori e dei datori di lavoro relativamente alla sicurezza aziendale e ambientale.
Ci sono molti nuovi lavori oggi di cui qualche anno fa non eravamo a conoscenza, tra questi il Safety Manager (esperto in sicurezza) . Ma cosa significa essere un Safety Manager?
Come avevamo anticipato in questo articolo, si tratta di figura professionale trasversale nei settori industriali e nelle pubbliche amministrazioni.
Ma, per saperne di più, abbiamo intervistato Marco Cardilli, Consulente per la sicurezza sul lavoro.
Come hai scoperto il Master in Safety Manager?
Mi chiamo Marco Cardilli e sono laureato in ingegneria ambientale nel ramo della Tutela Ambientale e Controllo dell’Inquinamento (T.A.C.I.).
Ho saputo del Master in Safety Management attraverso una pubblicità in internet poiché ero alla ricerca di un corso di perfezionamento post-laurea. La cosa che mi ha incuriosito è stato il taglio pratico con numerose ore di tirocinio presso studi professionali ed aziende sparse sul territorio.
Ho deciso allora di partecipare per confrontarmi con i miei colleghi ed acquisire nuove conoscenze in un settore, quello della sicurezza sui luoghi di lavoro, troppo spesso dimenticato.
Cosa significa per te essere Safety Manager?
Il Safety Manager è sicuramente un termine suggestivo che oggi va di moda. Si tratta di un tecnico che si occupa della salute e sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente di lavoro. Questi aspetti sono spesso lasciati all’improvvisazione e vengono sacrificati in nome della produttività. Capita, poi, che solo dopo una multa salata questa figura professionale viene riconosciuta o chiamata in causa dalle aziende.
Questa professione sta lentamente prendendo piede anche in Basilicata grazie ai giovani imprenditori che hanno deciso di investire nella sicurezza. Questo serve a garantire luoghi di lavoro più sicuri e benessere dei lavoratori. Ma sono ancora troppo pochi.
Quali sono gli sbocchi professionali?
Premetto che mi sono trovato bene durante lo svolgimento del Master ed è stata un’esperienza che senz’altro consiglio di fare. Dopo una prima parte d’aula in cui abbiamo affrontato tematiche di natura teorica e legislativa nella seconda ci siamo confrontati con la realtà locale, ascoltando le esperienze dei lavoratori e dei datori di lavoro relativamente alla sicurezza. Ne è emerso un quadro preoccupante nel senso che la figura del Safety Manager viene considerata con riluttanza da parte del datore di lavoro o è percepita come un disturbo per i lavoratori. Questo testimonia quanta strada ci sia ancora da fare per affermare la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Da questa esperienza mi sono reso conto quanto importante sia la comunicazione tra le parti interessate e quanto sia difficile persuadere le persone per avviare un graduale cambio di paradigma.
Cosa significa essere Safety Manager post pandemia?
A causa della pandemia, molte realtà imprenditoriali locali stanno chiudendo i battenti, incapaci di reagire al cambiamento che stiamo vivendo. Solo alcune hanno messo in campo le risorse necessarie che si traducono in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
In questo quadro anche il mercato del lavoro sta mutando e molte professioni che prima non c’erano stanno emergendo, come quella del Safety Manager. Si tratta di una figura centrale dell’organizzazione di un’azienda che se da un lato abbraccia competenze di natura ambientale dall’altro è il perno di riferimento per la raccolta delle informazioni e di coordinamento dei vari attori operanti nel settore produttivo.
Per avere futuro questa professione necessita di essere ben inquadrata nell’organizzazione aziendale e quindi riconosciuta dai lavoratori. È fondamentale individuare, ruoli compiti e responsabilità promuovendo un confronto collaborativo che passa attraverso la comunicazione. Evidenziare le criticità di un’azienda e porvi rimedio è uno sforzo arduo e tutt’oggi visto ancora come un attacco personale piuttosto che un tentativo di crescita e innovazione.
Consiglieresti questa esperienza formativa?
Durante l’attività di tirocinio svolta presso uno studio di ingegneria a Potenza, in qualità di consulente esterno, ho potuto confrontarmi con una realtà imprenditoriale locale che diversamente non avrei conosciuto.
Le aziende in provincia di Potenza e Matera che ho potuto visitare, sono medio piccole ma hanno tutte un grande potenziale di crescita.
Globalmente valuto questa esperienza molto positiva e sicuramente mi sento di consigliarla per chi ha voglia di mettersi in gioco e iniziare ad entrare nel mondo della sicurezza aziendale.
Tra i punti forti mi sento di evidenziare le numerose visite tecniche che abbiamo potuto fare durante la formazione e che mi hanno permesso di visitare su tutte, l’acciaieria SiderPotenza un’esperienza molto importante e formativa.
Tuttavia non sono mancate alcune criticità. Oggi sono ancora poche le possibilità di affermarsi in questo settore. Si può intraprendere la libera professione ed è necessario diversificarsi. Acquisire più conoscenze è, infatti, quello che mi ha spinto a rimettermi a studiare.
MARCO CARDILLI